sabato 23 febbraio 2013

se per una sola volta

se per una sola volta
fosse tutto come in un film
come un bel libro
di quelli che tremi
alla penultima pagina
perché sai
sai
come andrà a finire
come se avessi
preso un caffé con l'autore
un caffé d'intesa
lui ti guarda da lontano voltare pagina,
annuisce
ed è tutto bellissimo,
il finale perfetto
vere lacrime di gioia
e calore
e un bacio grande quanto la parola
eternità.
Ci son persone che non l'hanno mai finita di pronunciare,
eter...
etern...
et...
e son appassiti col sorriso su due labbra secche ma inarcate di gioia.
SE PER UNA SOLA VOLTA...
pensava Brunello guardandosi allo specchio
in bagno
col sangue rosso sangue,
perché altro rosso non c'è,
che scivolava lento e denso
dalla quella piccola protuberanza
impercettibile
del suo mento.
Solo la lama del rasoio ne conosceva il punto debole.
Era come i <<segni particolari>> della carta d'identità.
Nessuno.
Stronzate e la protuberanza del mento?
Non divaghiamo.
Solo una volta, pensava il nostro Brunello,
ti prego NonDio, tu che sei Non-onnipotente
che ci NonAmi tanto e ci Non-proteggi,
per una sola volta,
sarebbe bello,
esser di nuovo in un cerchio di 2 metri di diametro
insieme a lei.
Se per una sola volta,
le cose andassero come un film,
la inviterei al "ballo incanto sotto il mare",
quello del film di Ritorno al Futuro.
"angel earth angel...." fa eco nella sala
e tu saresti bianca e carne,
perfetta,
con i tuoi riccioli castani
scender sopra un letto di sensualità
e calore.
Col tuo sorriso timido e la tua voglia
di sdrammatizzare i momenti d'imbarazzo.
Sarebbe bellissimo,
non sarebbe reale MA DIO MIO!
Dio mio.
Chissenefrega.
Sarebbe un dolce vagare della mente;
ballando su di una sala di zucchero filato.
"angel earth angel" fa ancora eco nella sala,
e ti bacio.
Giulia amor mio,
il tempo e lo spazio son quella battuta del signore che entra in un caffé splash,
per noi.
Per noi non son niente.
Ed io si che ho la forza di dire ETERNITA',
perché non ho paura dei rimpianti e dei rimorsi,
visto che già ne colleziono molti.
"angel earth angel..." fanculo il paradiso
l'inferno, i santi, i demoni, le promesse, i politici,
i comizi, le idee, gli ideali, le proteste, le lezioni,
le cerimonie, i matrimoni, i parenti, iddio e mia madre che diceva che ero un fallito e aveva ragione.
Al ballo incanto sotto il mare sarei vestito con un abito troppo stretto e tu,
tu
rideresti di me, aiutandomi a mettere la cravatta.
Plic, plic, plic...
la goccia del mio sangue color del mio sangue,
trasforma tutto col ferro che porta,
in questa prigione di realtà.
Ed ho paura della forma
del nostro amore,
che come una goccia di sangue
scompare nel mare delle responsabilità.
Angel earth angel, canticchia Brunello,
ed esce dal bagno
e li lascia tutti i suoi pensieri.

sabato 9 febbraio 2013

in un secondo scatta lo scambio

Fu in un secondo che lo scambiò scattò.
La vespa ancora era accesa
la ruota posteriore girava veloce
come il rullo di una cinepresa
BUONA LA PRIMA!
Si così...
primo piano su Giulia...
ottimo il make up
quel sangue dal naso
i due incisivi rotti.
Classica pioggia da scena drammatica
colonna sonora sorda
di un avvenimento banale
di una storia qualunque.
Lei ridotta in fin di vita,
lui ferito poco nel corpo
ma morto nell'anima.
Che altro aggiungere?
La veglia al reparto di
rianimazione,
l'odio del padre
profondo
"DA DOVE CAZZO SEI USCITO?
BASTARDO FIGLIO DI TROIA!
UBRIACONE DI MERDA!
SE ESISTE UN DIO..."
lacrime pensanti come mercurio
"MORIRAI SOLO
AFFOGATO NEL TUO VOMITO
BASTARDO!"
Parole di rabbia, rancore.
Una gran bella torta ripiena di sfiga,
sfiga come salame dal droghiere,
una fitta di dolore l'etto,
una parte di sanità mentale il grammo.
Fu così che Brunello
guardò l'alba
dal cavalcavia.
Con gli occhi segnati,
le guance bruciate.
Brunello il codardo,
tutti si aspettavano
la sua uscita di scena,
ma non ci accontentò,
ci restammo un po' male
in effetti,
Brunello ineducato!
Brunello adora pescare,
quando era ragazzo
ci andava con lo zio,
con una barca semi affondata,
da svuotare ogni tot di tempo
con delle enormi spugne,
una barca a tempo!
E stavan li per ore,
a volte in silenzio
a volte chiaccherando.
E quella volta che aveva abboccato un enorme polpo?
Gli era sfuggito per colpa del retino rotto.
E quella volta del pesce rimasto infilzato con l'amo sulla coda?
Era proprio un giorno per cui morire,
avvenimenti che ti fanno alzare le mani
in segno di resa.
Brunello era stato il polpo della situazione,
catturato dalla ittica cacciatrice di vite
ma sfuggito per un cavillo burocratico,
Giulia, invece, era il bel pesciolino
infilzato dalla coda. T'ha detto male Giulia.
Fino a poche ore prima,
ciondolavano le loro gambe
dal muretto che costeggia il fiume,
e parlavano di tutto,
d'infinito.
L'infinito.
Luce che illumina l'infinito.
La luce è segno di esistenza.
Se non si è illuminati non si esiste veramente.
E i ciechi?
Ne sentono il calore senza dubbio.
Se la luce non ti coglie come materia,
tu sei solo un sentito dire,
una firma su di un documento
da registrare, da inoltrare,
da verificare.
Loro si illuminavano a vicenda,
chilowatts d'amore autoprodotti
dal magnetismo reciproco.
"SOLEnoide mio,
campo elettrico di fiori,
sento elettroni e fotoni
li vedo e so che son veloci,
me ne fotto
dell'indeterminazione
di un quarto d'ora fa,
quando non ti conoscevo.
Ora tutto è delineato.
Come l'ultimo colpo di pennello.
Silenzioso e risolutivo"


giovedì 7 febbraio 2013

Io e la neve non abbiamo mai avuto il piacere di incontrarci

Io e la neve.
Scende come lucciola
nel freddo del giorno,
dell'inevitabile adesso.
Non ha nulla a che fare
con la pioggia.
La neve
snobba ogni abbraccio
ogni unione
ogni generalizzazione.
La neve danza
egoisticamente
zig zagando
di fronte
al marrone contratto
dei miei occhi gelati.
Ti sorride per un istante
e si volta
ri-volta
ciondolando il capo
con le sue cuffie di ghiaccio
nelle orecchie gelate
al suono di violini leggeri.
La neve è
a volte per poco
un freddo bacio,
una carezza
alla madre terra.