sabato 9 febbraio 2013

in un secondo scatta lo scambio

Fu in un secondo che lo scambiò scattò.
La vespa ancora era accesa
la ruota posteriore girava veloce
come il rullo di una cinepresa
BUONA LA PRIMA!
Si così...
primo piano su Giulia...
ottimo il make up
quel sangue dal naso
i due incisivi rotti.
Classica pioggia da scena drammatica
colonna sonora sorda
di un avvenimento banale
di una storia qualunque.
Lei ridotta in fin di vita,
lui ferito poco nel corpo
ma morto nell'anima.
Che altro aggiungere?
La veglia al reparto di
rianimazione,
l'odio del padre
profondo
"DA DOVE CAZZO SEI USCITO?
BASTARDO FIGLIO DI TROIA!
UBRIACONE DI MERDA!
SE ESISTE UN DIO..."
lacrime pensanti come mercurio
"MORIRAI SOLO
AFFOGATO NEL TUO VOMITO
BASTARDO!"
Parole di rabbia, rancore.
Una gran bella torta ripiena di sfiga,
sfiga come salame dal droghiere,
una fitta di dolore l'etto,
una parte di sanità mentale il grammo.
Fu così che Brunello
guardò l'alba
dal cavalcavia.
Con gli occhi segnati,
le guance bruciate.
Brunello il codardo,
tutti si aspettavano
la sua uscita di scena,
ma non ci accontentò,
ci restammo un po' male
in effetti,
Brunello ineducato!
Brunello adora pescare,
quando era ragazzo
ci andava con lo zio,
con una barca semi affondata,
da svuotare ogni tot di tempo
con delle enormi spugne,
una barca a tempo!
E stavan li per ore,
a volte in silenzio
a volte chiaccherando.
E quella volta che aveva abboccato un enorme polpo?
Gli era sfuggito per colpa del retino rotto.
E quella volta del pesce rimasto infilzato con l'amo sulla coda?
Era proprio un giorno per cui morire,
avvenimenti che ti fanno alzare le mani
in segno di resa.
Brunello era stato il polpo della situazione,
catturato dalla ittica cacciatrice di vite
ma sfuggito per un cavillo burocratico,
Giulia, invece, era il bel pesciolino
infilzato dalla coda. T'ha detto male Giulia.
Fino a poche ore prima,
ciondolavano le loro gambe
dal muretto che costeggia il fiume,
e parlavano di tutto,
d'infinito.
L'infinito.
Luce che illumina l'infinito.
La luce è segno di esistenza.
Se non si è illuminati non si esiste veramente.
E i ciechi?
Ne sentono il calore senza dubbio.
Se la luce non ti coglie come materia,
tu sei solo un sentito dire,
una firma su di un documento
da registrare, da inoltrare,
da verificare.
Loro si illuminavano a vicenda,
chilowatts d'amore autoprodotti
dal magnetismo reciproco.
"SOLEnoide mio,
campo elettrico di fiori,
sento elettroni e fotoni
li vedo e so che son veloci,
me ne fotto
dell'indeterminazione
di un quarto d'ora fa,
quando non ti conoscevo.
Ora tutto è delineato.
Come l'ultimo colpo di pennello.
Silenzioso e risolutivo"


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