sabato 16 marzo 2013

vedo luci nel cielo

vedo luci,
nel cielo.
Son stelle,
mute.
Qual'è dunque il loro fascino?
Quel che mi spinge
ad alzar il capo
è la voglia
d'infinito,
di scoprir se due linee rette parallele
non si incontrano mai,
di far terapia di coppia con loro
"Ma dai... vieni incontro all'altra linea
almeno sull'affidamento di qualche punto-figlio o sugli alimenti".
Toste le rette, sempre ligie ad equazioni.
Il desiderio di pescar
con le mani gelate
dal cuore di una cometa
UNA RISPOSTA.
Visto che qua ad abbondar son solo le domande e le incertezze.
L'infinito l'ho visto una volta,
su di una spiaggia deserta,
con Antonino e Fabio,
un pomeriggio di anni fa,
quando alzai il capo
al cielo,
e con gli occhi di un bambino
capii che desideravo
alzar lo sguardo al cielo
MILLE E MILLE VOLTE ANCORA,
ma mille e mille volte ancora abbassandolo,
avrei voluto aver la forza
di esser felice
con quello che ho.
L'infinito
lo bramo
perché
ne faccio parte
e pur non contando un cazzo,
senza me
esso non esisterebbe.
In te infinito
mi perdo
come in un labirinto di siepi,
che odora di arance amare,
nel languido mattino
che suona di gesti perduti
e pentole alla domenica mattina
di caffé al letto,
di incenso,
di presepe,
di legno di un banco,
di pioggia sotto un loggiato,
del gusto che solo l'amore
per una donna può lasciarti,
e del segno che lascia
un vero addio.
Infinito è un brivido
di freddo che mi scuote.
Infinito è il volto
che ritrovo chiudendo gli occhi.

lunedì 11 marzo 2013

riflettendo col culo su di un letto troppo piccolo

e di colpo sorridi,
incontrollatamente,
e la tua dolce risata
son onde
e calore,
onde che viaggian onde farmi sospirare.
Volan via e vedon mari ed isole vergini
vedon montagne, stelle e piazze gremite di rabbia
o gioia.
Di colpo entran dentro ad un bar
che da sul mare
come quello
dipinto su quella scatola di metallo
che ti regalai.
Sbatton sul bancone di legno scuro
e tornano indietro.
Trovano un mondo diverso
pur ripercorrendo gli stessi passi,
mettendo i piedi nelle stesse orme.
Isole arse e piazze deserte,
stelle fredde nello spazio
di un mio sospiro.
Quando giungon a me
son ricordi.
Non son mai stato bravo
ad esser felice,
ne sono mai stato serio
e compito
nella tristezza.
E riflettendo col culo
su di un letto troppo piccolo,
penso che a volte
la vita sia una pigna su per il culo,
sfido chiunque a trovargli un lato positivo.

venerdì 8 marzo 2013

atalante (ignorante!)

Il ciel sembra piombo stasera
e mi pesa sulla testa
e la testa sull'anima.
A reggerlo Atalante
si sforza
gli verrà l'ernia.
Da piccolo avevo un atalante anche io,
e me lo portavo al cesso
e lo leggevo
mappa dopo mappa dopo mappa
altro che emiliosalgari.
Era della deagostini mi pare.
Ce l'avevamo tutte quelle cazzate enciclopediche,
adesso son fallite tutte,
le avranno bruciate tutte le enciclopedie
in una piazza,
e gli spettatori con i riflessi del fuoco
che danzano nei loro occhi sbarrati,
con nel volto l'onnipotenza, l'onniconoscenza. Cazzate.
E bruciano, brucian pagine e pagine come coriandoli infuocati
come stelle scompaiono nel cielo.
E la fuliggine impercettibile sale
e sarà per questo che il ciel sembra piombo stasera,
quel che mi pesa quindi.... è la conoscenza
che svanisce.