giovedì 20 settembre 2012

Un flash

Un flash mi colpisce
adesso
d'improvviso.
E' il tuo sorriso
nel giardino delle rose a Firenze.
Il colore delle tue labbra,
un fiore tra i fiori,
la mia profonda ingenuità
a far da spezia
a quei momenti.
Niente aveva senso allora,
tu me lo hai dato,
negli anni.
Adesso
mi accorgo
di molte incongruenze.
Molti direbbero "Non ne vale la pena adesso
non ne valeva la pena allora".
Quel che è fatto è fatto.
Mi arrendo.
Ti ringrazio.
Ti sono debitore.
Un pezzo della mia anima te lo dono per sempre.
E' tuo.
Mi inginocchio all'evidenza che non sono adatto,
non è un'ammissione di colpa
bensì una lucida constatazione.
Apparecchia tu ogni sentenza con questa mia affermazione.
Ognuno ti dirà che cade a pennello.
Preferisco passar per stupido, codardo, ingenuo,
instabile, immaturo PUR di non farti soffrire.
Scelta mia non perché aspiro alla santità,
ma perché non voglio che il mio esser
esistito nella tua vita non venga da te ricordato
con dolore, ossia non voglio farti soffrire.
Me ne esco dalla porta principale deriso e
sotto il lancio d'ortaggi e frutta marcia,
considerando quanto costa! Quasi ci guadagno.
Ci scherzo su non per sminuire il tutto,
ma perché il sorriso è come tutto è iniziato
il sorriso è come tutto finisce.
Sebastiano 20/9/2012

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