giovedì 11 aprile 2013

L'incastro del tempo - parte 1

Cammina in linea retta Brunello,
i pensieri son molecole di benzina
per lo sprint finale.
Ultimi tasselli cadono sul tavolo da gioco,
si incastrano involontariamente:
è scacco matto.
 "Ogni volta 
che 
la guardo...
Ogni volta
non riesco a non pensare com'era"
e così dicendo stringeva forte la tazza
del caffé americano,
nervosamente prendeva il mozzicone
di sigaretta tra le labbra screpolate
e ne incendiava la punta
aspirando il veleno
nell'anima di carbone.
"Signore io..."
"Tu credi che abbia scelto di odiarti?"
spalancando gli occhi, un mosaico di striature rosse
come il rosone di una cattedrale insanguinata
"Tu credi che io abbia scelta?
Io voglio indietro la mia vita
la mia famiglia perfetta cazzo
ma non è possibile
mi hai portato via tutto Brunello
la cosa più importante
l'unica vera testimonianza del mio tempo
l'unica cosa ben riuscita che io abbia fatto
e per questo"
sbattendo il pugno sul tavolo
tutti si voltano ma sticazzi
"per questo tu non la potrai più rivedere...
e credimi in realtà ti faccio un favore
pur non volendo"
e giù un sorso di caffé
e via un'altra sigaretta.
Il signor Musumeci
gioca la sua vita al lotto di un dio crudele,
sulla ruota sbagliata.
Ambo terno quaterna e cinquina
son gocce di sangue perse per strada.
"Ma lei non capisce
magari vedendomi
rinsavisce
potrebbe aiutarla a reagire"
"NO! NO! NOOOOOOOOOOO"
Il tramonto è di piombo
piombo dentro vene bollenti.
Brunello sa che solamente sacrificando tutto se stesso
in questo ultimo grande, enorme, inebriante ERRORE,
potrà ridar senso a tutto e speranza a tutti.
Bella cazzata,
e mentre cammina,
bella merda la vita,
e mentre sorride,
ti amo giulia,
e nervosamente ruota tra le dita una moneta in tasca.
Ne sente il volto in rilievo.
Giulia è quel volto in rilievo nei suoi pensieri.
"Pronto?"
"Mister sono io"
"Cristo santo bruné ma dove cazzo sei sparito?
tutti ti stanno cercando
la tv parla di te e di Giulia
dimmi dove sei che vengo a prenderti"
"Ascolti bene le manderò un sms
con l'indirizzo tra breve
ho fatto come mi aveva detto
mi sono mosso dall'immobilità
e lo fatto senza rimorsi"
"Brunello non far..."
"Mi ascolti la prego

ho poco tempo
dovesse finir male
volevo dirle che è stato come un padre per me"
"Perché brunello cosa cazzo dici?"
"Mister la vita l'ho sbagliata tutta
ma quest'ultimo colpo
lo piazzo proprio sul bordo del tavolo
ne sento il brivido dell'azzardo
e la pallina ruota ruota e piega lo spazio
ed inganna le leggi della fisica"
tu tu tu tu tu tu 
"brunè sei un coglione....porcoddio!"
Nel silenzio la sera diviene notte,
una notte stellata
il cielo apparecchiato come una tavola
a natale
le stelle son canditi
zucchero che è vita.
Piano piano brunello
senza fretta
scavalca l'inferriata.
Il vecchio cane lo degna appena
di un guaito e si rimette a dormire.
Arrivare alla sua finestra è un attimo
sospinto dall'attrazione
due poli
sempre più vicini.
La vede tramite il finestrone
appena messi i piedi sul balcone.
Guarda la tv.
Si volta verso di lui.
Gli sguardi si incontrano
ed i suoi occhi marroni
sono
tutto ciò che ha senso.
Come respirare di nuovo dopo anni di apnea.
Come dissetarsi dopo una corsa sotto il sole.
Sono stagioni
inverni lunghi sotto le coperte a darsi pizzicotti
estati all'ombra di alberi dondolandosi su di una amaca
sono cose che avrebbe voluto fare,
cose che ha sognato
e che son scivolate di colpo dalle mani.
Lenta in camicia da notte apre la porta del balcone.
"Giulia...." e non riesce a dir altro sopraffatto dal momento
"ehh...quando...
quando viene Brunello?" abbozzando un mezzo sorriso
"Giulia sono io... sono Brunello" incredulo.
"C'è sempre tanto traffico..."
e lentamente torna verso la sedia.


Nessun commento:

Posta un commento