giovedì 12 settembre 2013

dissonanze realizzanti

oggi d'un tratto
come un bambino
avevo voglia di correre a casa
di correre verso un posto fosse sicuro, protettivo.
Poi mi son reso conto che io una vera casa
non ce l'ho.
Non c'è nessuno che sta sulla soglia
con le mani appena lavate
ad aspettarmi
per mettermele dolcemente sul volto
e incorniciare
le mie rughe di preoccupazioni
per strofinarmele via
baciandomi
e gettarmi in un dolce oblio
di puro affetto senza limiti.
Questo è quanto.
Questo è tutto.
I miei antenati agricoltori,
ignoranti
lavoratori
senza macchie,
sapevan seminar vita nelle loro vite.
Ed io?
Cosa sono stato? Un giullare di molti.
Per rinviare i giudizi a data da destinarsi.
E mentre gli altri amavano.
Io amavo senza saperlo.
E mentre gli altri continuano.
Io amo senza volerlo.

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