venerdì 16 maggio 2014

Eufemio, un frammento

Stefano lo vide piangere seduto in terra a gambe incrociate.
Si rannicchiò vicino a lui avvicinandosi lentamente,
accostandosi fino a sentire il suo calore.
"Torniamo a casa dottore?"
Eufemio aveva finito da poco di piangere,
lo si sentiva dal respiro
ruvido
lo si vedeva dalle gote arse dalle lacrime
che come una salina avevan lasciato solo
una pelle arida e arrossata.
Stefano non capiva il perché di tutto questo dolore,
lo percepiva e quasi poteva accettarlo,
a che pro voler esser immortale?
Perché voler cambiare il mondo
se poi il mondo va sempre e comunque a puttane
da solo
senza alcuno aiuto
il mondo tende a puttane
come una funzione matematica.
"dottò.... DOTTO'.... vogliamo rimanere qua?
Torniamo a casa non c'è niente qui solo sabbia"
Eufemio alzò lo sguardo verso me
"Stefano tu lo sai che rumore fa dio?"
"No dottò"
e sorridendo
"Manco io ..."
"E magari è un tipo silenzioso ..."
"Oppure non esiste proprio ... "
"Senti io non lo so se dio esiste o non esiste
e se tutto sto gran casino ... la fame ... la miseria ...
le bombe ... e gli occhi di mia mamma in lacrime ...
le legnate ... i libici ... mio padre che torna cambiato
e non parla più ... le caffettiere che scoppiano ...
i fascisti ... la prigione ...gli inglesi .... le donne
che prima te la fanno vedere e poi ti mandano
i fratelli a farti prendere a fucilate ...
io non lo so se dio sta giocando a briscola
con le nostre palle e sinceramente non me
ne frega n'cazz ... io l'unico a cui devo
dare conto sono io me stesso medesimo ...
che quando mi corico se non riesco
a dormire perché ho fatto qualche minchiata
e ci sto male ... trovo un modo per rimediare
e se invece son contento me la dormo
magari a stomaco pieno
magari con qualche bella ragazzotta
na bella bionda sai tipo quelle
dello cinematografo?
Insomma Eufè .... Eufè cazzo
possiamo vincere e possiamo perdere
ma non possiamo solo vincere o solo perdere
e dio con tutto questo secondo me non c'entra niente
alzati cazzo e torniamo a casa"
"e il mio sogno?" disse con due occhi grandi
come ciottoli
"ne hai di tempo per sognarne n'altro!"
e così dicendo si alzarono
lentamente

Nessun commento:

Posta un commento