mercoledì 5 novembre 2014

Non credevo

Non credevo
che per arrendersi
ci volesse tutto questo coraggio.
Ho sempre pensato la resa
come una liberazione
l'ultima via di salvezza
un modo di scamparla
ancora una volta.
Invece la mia resa
è come
quando ti graffi
da solo
sei l'esecutore
ed il condannato
allo stesso tempo.
Non credevo,
non pensavo,
non volevo,
E mi passo le mani nervose
tra la barba incolta
per cercare la pelle screpolata.
E mi sfrego gli occhi
talmente intensamente
da vedere le stelle.
Nessuno mi ha insegnato
o raccontato
quanto ci si senta soli
in un vicolo cieco.
Senza una faccia amica
o una mano tesa.
Il freddo delle scelte
sbagliate
ti rimane attaccato alle ossa
e le senti ammaccate
e ti senti incredibilmente piu' vecchio.
E ti siedi sul bordo del letto
e speri
come ultima risorsa
in una fortuna
che non è mai esistita.

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