martedì 5 ottobre 2010

Come Aci per Galatea


Sai quando non t'importerebbe seppure un dio, geloso, ti volesse sotto una pietra? Oppure quando i tuoi natali, ti siano dati da un fauno o qualche altra creatura, non possono impedirti di essere diverso? Ti accorgi di quelle volte in cui - finalmente lo realizzi - da quel mare qualcosa di eccezionale può uscir fuori, anche per te che non te l'aspettavi, non l'immaginavi o più non ci credevi? Mai vorresti che terminasse e già vaghi, immagini chissà un Ovidio o perché no un Omero a scrivere di voi? Quando l'inseguiresti fino a raggiungerla nella sua innaturale dimora, cupo fondale marino. La sua pelle, raffinato avorio, attende il lavoro delle tue mani a darle vita, aiutato forse da una qualche dea benevola. Né ti importa di tutte l'altre ninfe, bellissime davvero, che lei però non sono. Ti piace ascoltarla poi, vorresti darle ogni momento e il tuo fiume di parole desideri che le resti caro. Sapresti essere il suo Pigmalione e confondere la mente degli altri, mostrare una sola storia in differenti visioni, conoscendo tu solo la sola verità. Lo sai, certo che lo sai. Io l'avevo scordato. Eppure lo so. E lo auguro a te amico mio. Sii te stesso, mito.

1 commento:

  1. Non posso essere nessun altro perché non ne ho più voglia :) Grazie fisico d'amor ritrovato.

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