domenica 19 settembre 2010

Incontro con la morte

La prima volta che ho incontrato la morte è stata all'età di 11 anni. Mio nonno Stefano si era ammalato di cancro ai polmoni già da qualche tempo. Quando le condizioni incominciarono ad aggravarsi irreversibilmente e la sofferenza a farsi insopportabile, mia madre venne da noi (me e mia sorella) un pomeriggio e ci disse "Ragazzi il nonno purtroppo morirà". La cosa che rese tutto veramente irreale (irreale per un bimbo di nove anni intendo) fu quando aggiunse "...a lui non l'abbiamo detto che la sua malattia è incurabile...e così deve essere". La cosa veramente difficile fu andare al suo capezzale nelle sue ultime ore. Entrai nella stanza e lo vidi scheletrico, con il volto livido, il respiro lento e pesante ed i segni sul corpo della chemioterapia. Mi guardò sorridente come sempre e mi disse
"Nipote...non sto molto bene...." ed io con un groppo in gola lo guardai negli occhi e dissi
"Nonno...stai tranquillo...starai meglio e uscirai di qua....". Uscimmo nel corridoio dell'ospedale e fu la prima volta che vidi piangere mio padre, cosa che non pensavo fosse possibile. Non dimenticherò mai il volto di mio nonno e il sorriso in quelle sue ultime ore. Sono ad oggi convinto che avesse compreso le sue reali condizioni e perfettamente conscio della situazione ci abbia sostanzialmente fregato tutti.

3 commenti:

  1. Ne sono sicuro al cento per cento... che tuo nonno vi abbia fregati tutti. Anche i miei, quando e` venuto il momento, sono stati tenuti allo scuro della verita` e ogni volta la sensazione fortissima in tutti i parenti piu` vicini che sapessero. Magari nessuna precisa informazione, ma in ogni caso la consapevolezza che l'ora di andare fosse ormai vicinissima.
    Forse in questi casi mentiano piu` per chi rimane, perche` siamo spaventati piu` noi all'idea di continuare a vivere senza l'affetto di un nostro caro che non loro di aver vissuto abbastanza da poter vedere i frutti della loro esistenza.

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  2. l'intera famiglia gravitava attorno alla sua figura....un carisma incredibile...è stato un momento importante la sua dipartita....fratture insanabili da allora per molti...sono d'accordo con quello che dici...saperlo all'oscuro faceva star meglio tutti...

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  3. Secondo uno lo sente quando sta per morire.
    Mio nonno era sopravvissuto a un tumore all'intestino, ma aveva problemi di cuore. Mio padre gli telefonava tutti i giorni, quando non lo andava a trovare, e di solito lui non mandava mai i saluti a me e a mia mamma perché li dava per "scontati".

    La notte prima di morire, per quanto in teoria stesse bene - era a casa, non c'erano segnali che stesse per succedere qualcosa - mio babbo lo chiamò, come sempre, e la telefonata si concluse (prima e ultima volta) con "Salutami tanto Maria Angela e Federica". Morì verso le 5 del mattino e, secondo me, qualcosa, forse un presagio, lo aveva spinto a salutarci proprio quella sera...

    Fede

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